IMOLA
GIOVEDì 22 NOVEMBRE
ORE 18,00
Sfinito da dimore traslocate e ritratti di presuntuoso stile
ri-esco dalle stanze opache in salita per scale sconnesse incontro a piane distorte, distolto da bagliori radenti e ombre controluce di ripetuti soli
D’istinto e di mani guidate dal non so che, mi alzo sopra tutto e sopra pensiero senza seguire linee convergenti, sospeso come una descrizione leggera mi ritrovo a tracciare scie di memoria là dove cade il cielo nero
Sotto
Messo da parte in piena distrazione per un distante senso di panico e di sgomento innaturale, mi ritrovo a interrogarmi su quale punto dell’infinito e a quale ora dell’eterno si possano trovare gli scuri orizzonti
Là in fondo non c’è visione, non c’è paura, non c’è dolore, non c’è memoria, non c’è bisogno
Un infrarosso bianco e nero
Carlo Ravaioli