arte fiera, biennale venezia, mostra novecento 30 Jan

Quest’anno l’esposizione internazionale “combinerà opere d’arte contemporanea e reperti storici, oggetti trovati e artefatti” (come annuncia Massimiliano Gioni), immaginando di poter contenere tutto il sapere attuale e antico dell’umanità in un unico museo. Più che la funzione di luogo adibito a mostrare al mondo l’intero sapere il palazzo enciclopedico da voce all’esigenza di catalogare, repertare e ordinare il caos immane di immagini e informazioni che circolano nel mondo alla velocità della rete comunicativa. Per rimanere coerente con la mia recente produzione ho pensato al palazzo enciclopedico come a un PAESE: a una struttura urbana a piramide (come ogni torre di babele richiede) a sviluppo sia verticale che orizzontale, a un agglomerato di argomenti apparentemente governato da un disordine entropico. Non ci sono connotati urbanistici riconoscibili ma soltanto rimandi alle tradizioni storiche dei vecchi continenti senza escludere prefigurazioni di futuri lontani. La minuziosità del dettaglio non vuole togliere nulla alla fantasia e interpretazione evocativa di chi osserva. La creazione dettagliata di situazioni urbane inventate rimanda ognuno di noi alla memoria di viaggio innescando la curiosità di esplorare gli aspetti sconosciuti di un luogo mai visto o già visitato in un passato dimenticato.