carlo ravaioli “La Città dei Filosofi” olio su tela cm. 90×180 – particolare: Il porto sommerso e l’ipercubo
Continua il viaggio nella città dei filosofi, il tesseract quadrimensionale
Iniziamo ad avere la sensazione che da come è costruita la città il viaggio voglia suggerirci qualcosa che non riguarda lo scoprire archittetture sconosciute o incontrare persone in grado di trasmettere la loro cultura. Lo capiamo dal fatto che non abbiamo più voglia di alzarci dalla nostra comoda postazione. Ci siamo spostati leggermente a sud e, seduti sui gradini di una scala che scende in acqua, osserviamo la casa quadrata immersa nell’acqua unica rimasta del porto romano che si trova sotto il livello del mare. Ancora una volta ci viene mostrato un particolare visibile in superficie per portarci a immaginare il mondo nascosto sottoterra, in questo caso subacqueo. Così approfittiamo di questo momento rilassante per assecondare la nostra fantasia come da suggerimento, anche perchè non potendo accedere alla casa ed entrarci possiamo solo immaginare. L’dea più azzardata è stata quella di trovarci di fronte a un ipercubo nel cui interno virtuale si sviluppa un mondo, in questo caso potrebbe proprio essere l’antico porto romano. Ma se un “tesseract” è in grado di contenere di tutto perché non ha limiti spaziali non vediamo il motivo per cui dovremmo riempirlo con i resti storici di questa noiosa città. Così ognuno, dentro ai lati di quei sei quadrati, ha iniziato un piccolo viaggio di congetture riguardanti il proprio vissuto e le proprie aspettative. Ne è uscito una piacevole parentesi evocativa, un insieme di piccole storie, anneddoti, battute che ha reso la pausa relax un vero e proprio momento ludico distogliendoci dal peso opprimente delle domande esistenziali.