torreQuadrata 20 Apr

carlo ravaioli “La Città dei Filosofi” olio su tela cm. 90×180 – particolare: La torre quadrata di avvistamento

Viaggio nel tempo nella Città dei Filosofi ricostruita tremila anni dopo (2540/2750 d.c.)

Proseguendo a piedi  verso sud in mezzo ai campi in leggera pendenza si nota subito, in lontananza, la torre quadrata di avvistamento. Si percorre una larga terrazza incolta che (a detta di alcuni filosofi) doveva essere un tempo un’area sacra dedicata al dio Poseidone. Superate alcune case isolate si arriva velocemente ai piedi della torre. La ricostruzione ha avuto una funzione puramente estetica. Come per molte altre parti della città l’idea è stata quella di ricreare con grande libertà di interpretazione la struttura urbanistica della città di origine fondata dai filosofi attorno al 540 avanti Cristo.

La torre a base quadrata costruita in mattoni bianchi e terracotta vuole riproporre la sembianza di una fortificazione di avvistamento e protezione del vallone sottostante su cui sorge il quartiere meridionale della città. La costruzione si affaccia al dirupo della gola che separa i due quartieri e si trova in posizione sopraelevata rispetto al cuore della città ma sita più in basso rispetto all’acropoli. Col suo aspetto volutamente diroccato e abbandonato, il suo isolamento rispetto alle altre abitazioni, il suo sovrastare imperioso al di sopra di tutto e la sua inutilità, si vuole simboleggiare l’aspetto e l’anima del filosofo: solitario, isolato, al di sopra delle parti, produttore perenne di pensieri e idee  che non servono più  a nessuno se non a se stesso.