“Luoghi simultanei” Roma – Tamatete

giugno 2003 a cura di Silvia Pegoraro

“COINCIDENTIAE OPPOSITORUM”  E LUOGHI DELL’ASSENZA
La gelida onda dell’eternità
ingoierà forse
l’aurea effigie dell’uomo
Georg Trakl  (Lamento)

Il lavoro di Carlo Ravaioli appare a chi gli si accosti originale e sorprendente, prima di tutto perché costituisce un’inedita sintesi tra due universi opposti, quasi mai conciliabili: quello delle tecnologie d’avanguardia, della computer grafica, dell’immagine elettronica, e quello dei più antichi valori materici, coloristici, disegnativi della pittura. Come un moderno alchimista, Ravaioli riesce a strutturare il suo mondo espressivo secondo questa straordinaria coincidentia oppositorum, in cui l’altissima definizione dell’immagine “immateriale” elaborata dal software sfocia nella forte
presa sensuale, nella ricchezza ambigua e inquietante dei suoi dipinti. L’artista esegue i bozzetti dei suoi quadri utilizzando programmi in grado di simulare molte tecniche di pittura e disegno, ma anche la qualità dei supporti : «Puoi dipingere un quadro ad olio in cui vedi chiaramente lo spessore della pennellata e la trama della tela. – ci dice lui stesso – Alla fine puoi appendere in casa la foto di un quadro che in realtà non esiste». Da questo “quadro che non esiste” comincia la vera e propria avventura pittorica di Ravaioli.